18:30
Atrio del Palazzo dei Musei
Franco Guerzoni
Aspirazione
Gioco scenico in quattro tempi

 

Il gioco scenico che l’artista dedica al ritratto di Francesco I scolpito da Bernini ne sottolinea il carattere aereo e sfuggente, lieve e impermanente: come in un corteggiamento, il gioco a sorpresa mette in scena l’apparizione-sparizione del ritratto, rinnovando il potere visivo del dispositivo scenico barocco.

 

Franco Guerzoni nasce nel 1948 a Modena, dove vive e lavora.

Esordisce nel clima concettuale dei primi anni ’70, con una personale ricerca sui sistemi di rappresentazione dell’immagine e la restituzione fotografica del mondo archeologico. Dai primi anni ’80 realizza grandi opere parietali gessose, Carte di viaggio e Grotte, dove indecifrabili memorie di stili lontani convivono con le loro lacune, scavate dall’azione del tempo. La successiva ricerca sulla profondità della superficie dà luogo a grandi cicli di opere come Decorazioni e Rovine (presentate alla Biennale di Venezia del ’90) e Restauri provvisori (1994), che fanno affiorare nella materia infiniti strati di memoria e di esperienza pittorica.  In una direzione più intensamente cromatica, Orienti (1999) e Pompei-Bombay (2001), cui si affiancano giochi scenici come Mandala (2002) e Sipari (2004), proseguono l’esplorazione sull’apparire dell’immagine all’interno della tensione tra costruzione e cancellazione. Con Antichi Tracciati (2007), PowderLandscapes (2008), Impossibili restauri (2010 e alla Biennale di Venezia 2011), Museo ideale (2012) e La parete dimenticata (Firenze, Palazzo Pitti, 2013), memorie invisibili e sembianze di reperti si fondono sulla parete suggerendo l’idea del bassorilievo. Più di recente, dopo la riscoperta di un fondo di immagini dei suoi esordi sperimentali, ne rielabora i motivi e le visioni in mostre come Nessun luogo. Da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri (a Milano, Triennale, 2014) e Archeologie senza restauro (a Bologna, MAMbo, 2014).